
Spesso e volentieri si sente parlare di manutenzione di ascensori e di altri impianti simili, ma non si hanno le idee ben chiare a quale normativa serva fare riferimento. Ebbene, tutte le regole correlate sono presenti all’interno del DPR del 30 aprile 1999, n. 162. Da notare come questo DPR sia stato modificato da un’altra norma, ovvero il DPR 23 del 2017, che è stato emanato con l’intento di recepire quanto previsto da parte della direttiva ascensori dell’Unione Europea n. 33/2014.
In modo particolare, la normativa ascensori si propone come scopo quello di mettere delle regole in riferimento a tutti quegli aspetti che si riferiscono alla costruzione, ma anche all’installazione e alla messa in esercizio, senza dimenticare verifica e manutenzione degli ascensori.
Tutti quegli impianti che sono stati installati dopo che il DPR 162 del 1999 è stato introdotto devono necessariamente rispettare i requisiti che sono previsti dal Capo I. Tutti quegli impianti che, al contrario, sono stati installati prima della data del 30 giugno 1999, ecco che dovranno rispondere ai requisiti previsti dalle norme che erano in vigore all’epoca della loro installazione.
A chi è destinata tale normativa
Una serie di norme che si riferiscono in modo particolare ad alcuni soggetti. Si tratta, quindi, delle aziende che operano in questo settore, che devono per forza di cose rispettare quanto previsto dalla disciplina a tema, in maniera tale da garantire l’affidabilità e una sicurezza importanti in merito all’esecuzione corretta dei vari lavori.
Tra gli altri destinatari troviamo gli amministratori di condominio, che hanno sulle loro spalle l’obbligo di seguire e controllare sempre che i lavori vengano eseguiti in maniera corretta, così come devono controllare che le soluzioni e i progetti che provengono dalle imprese incaricate siano conformi alla normativa.
Poi troviamo i condomini, che hanno la possibilità di ottenere informazioni in merito a modifiche e a interventi di ammodernamento degli impianti di ascensione, anche in riferimento agli aspetti più convenienti che si riferiscono a ogni singolo caso. Un esempio? La necessità di cambiare l’impianto per installare un ascensore che sia in grado di abbattere le barriere architettoniche.
Infine, l’ultimo gruppo dei destinatari è quello rappresentato dagli architetti e dagli ingegneri, il cui scopo è quello di sviluppare la progettazione preliminare, non solo quella definitiva, ma pure quella esecutiva, in maniera tale da optare per la soluzione più efficace, funzionale ed efficiente per ciascuna fase.
I principali passaggi da seguire
In riferimento all’intervento di messa in funzione, va detto come l’impianto deve prima di tutto rientrare nei requisiti di conformità che sono previsti da parte della legislazione attualmente in vigore. È chiaro che ogni volta che si deve installare un nuovo impianto sarà necessario affrontare un folto numero di controlli e verifiche sia dal punto di vista tecnico che burocratico.
Sono due i soggetti che devono necessariamente interagire. Si tratta dell’aziende che provvede all’installazione dell’impianto, il cui compito è quello di pensare a tutto quello che riguarda la progettazione, fabbricazione, installazione e immissione sul mercato del modello di ascensore.
Il secondo soggetto corrisponde a colui che ha la proprietà dello stabile, o chi lo rappresenta, come ad esempio l’amministratore di condominio, che avrà il compito di provvedere alla stipula del contratto che si riferisce alle attività di manutenzione dell’impianto di ascensione.
I vari passaggi che portano alla messa in funzione dell’impianto prevedono prima di tutto di ottenere la dichiarazione di conformità dell’ascensore, che deve essere rilasciata dall’installatore, l’affidamento dell’incarico relativo all’esecuzione dei controlli periodici di sicurezza, la stipula di un contratto di manutenzione e la comunicazione al Comune della messa in esercizio dell’ascensore entro due mesi dalla prima dichiarazione di conformità.