Metodi per dimagrire: ecco i più efficaci

di | Maggio 19, 2022
dimagrire

Sono tantissime le persone che, ogni giorno, si fanno domande in merito ai metodi più efficaci per dimagrire. Premettendo il fatto che l’optimum è un approccio customizzato ricordiamo che, in generale, esistono diverse alternative che è bene conoscere. Scopriamo assieme le principali nelle prossime righe di questo articolo.

Restrizione calorica

La restrizione calorica rappresenta uno dei metodi più semplici e conosciuti per dimagrire. Quando la si chiama in causa, è necessario ricordare che i suoi benefici non riguardano solamente il peso. Diversi studi, infatti, hanno sottolineato gli effetti positivi sulla longevità. Secondo un lavoro scientifico condotto da un team della Yale School of Medicine e finalizzato a monitorare gli esiti della restrizione calorica su 200 soggetti sani, ridurre del 14% circa l’apporto calorico giornaliero è in grado di influire positivamente sulla longevità (risultati analizzati a un follow up di 2 anni).

Integrazione

L’integrazione fa dimagrire? Da sola no. Come specificato sulle confezioni dei supplementi, è necessario associarla a un regime alimentare sano e all’attenzione all’attività fisica. Attenzione: gli integratori per la forma fisica hanno comunque il loro perché. Se scelti bene, possono fornire al corpo un supporto notevole per quanto riguarda i meccanismi che aiutano a mantenere il peso. Un esempio per capire meglio quanto appena specificato riguarda prodotti come Kanabialica. In questo caso, l’ingrediente al centro dell’attenzione è il CBD o cannabidiolo. Questo fitocannabinoide, il più famoso in assoluto dopo il THC, si contraddistingue – e questa è solo una delle sue numerose proprietà benefiche – per la capacità di agire, favorendone l’ossidazione, sul tessuto adiposo bianco.

Entrando nel vivo delle sue peculiarità, ricordiamo che rappresenta il 95% del tessuto adiposo del nostro corpo. Parliamo quindi del grasso che funge da riserva energetica e che deve essere mantenuto entro un determinato livello se non si ha intenzione di avere a che fare con un eccessivo aumento ponderale.

Controllo dello stress

Sono tante le persone che, sbagliando, alzano le spalle quando si parla del rapporto fra stress e dimagrimento. L’associazione esiste eccome! Non si tratta di un falso mito. Il cortisolo, l’ormone associato alla sopra citata condizione psicofisica, quando raggiunge livelli eccessivi comporta infatti un aumento del rischio di avere a che fare con l’incremento di grasso a livello addominale. Nella zona del corpo appena citata, è più difficile che in altre eliminare l’adipe con una dieta sana e l’allenamento. Parliamo infatti nella maggior parte dei casi di grasso viscerale, che intacca gli organi e diventa estremamente pericoloso per la salute.

Per comprendere meglio la situazione è essenziale fare presente che, quando si parla del cortisolo, si inquadra un ormone che determina un rilascio continuo di zuccheri nel circolo ematico. Il quadro appena descritto ha una sola e unica conseguenza: la concreta impossibilità per il nostro corpo di attingere alle riserve adipose. Il risultato? Un aumento di peso nei casi più gravi e nei migliori l’oggettiva difficoltà nel perderlo.

Per quanto riguarda le modalità di controllo dello stress, ognuno trova la propria strada. Si può optare per lo yoga, ma anche per una camminata all’aria aperta o per la lettura di un buon libro. Un consiglio utile in generale prevede il fatto di spegnere i device elettronici almeno un’ora prima di coricarsi.

Riduzione dei carboidrati

Concludiamo con un cenno alla riduzione dei carboidrati. La famosa dieta chetogenica prevede uno schema in cui i sopra citati nutrienti vengono ridotti al 10% dell’apporto calorico quotidiano. Ci si concentra soprattutto sull’assunzione di grassi che, in alcuni casi, costituiscono il 60% dell’introito energetico della giornata.

Approccio all’alimentazione che attiva la naturale capacità del corpo di adattarsi ai periodi di digiuno, causa l’aumento dei corpi chetonici, composti sintetizzate dalle cellule epatiche che incentivano l’utilizzo delle riserve adipose da parte dell’organismo.